Approvato il data 6 luglio 2020 dal Consiglio dei Ministri, il nuovo Decreto Semplificazioni prevede disposizioni volte alla semplificazione dei procedimenti amministrativi, all’eliminazione e alla velocizzazione di adempimenti burocratici, alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, al sostegno all’economia verde e all’attività di impresa.
In particolare, il decreto disciplina quattro ambiti principali, introducendo:
- Semplificazioni in materia di contratti pubblici ed edilizia;
- Semplificazioni procedimentali e responsabilità degli amministratori;
- Misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione dell’amministrazione digitale;
- Semplificazioni in materia di attività di impresa, ambiente e green economy.
Oltre alle nuove norme riguardanti l’aggiudicazione dei contratti pubblici sotto soglia, il nuovo Decreto prevede anche che l’aggiudicazione o l’individuazione definitiva del contraente avvenga entro due mesi, aumentati a quattro in specifici casi, pena la responsabilità del responsabile unico del procedimento per danno erariale. Vengono inoltre introdotte disposizioni volte ad accelerare i contratti sopra soglia, prevedendo in questi casi che l’aggiudicazione o l’individuazione definitiva del contraente debba avvenire entro il termine di sei mesi dall’avvio del procedimento.
Al fine di evitare inutili ritardi nella conclusione delle gare, è poi previsto che la pendenza di un ricorso giurisdizionale non costituisca giustificazione adeguata per la mancata stipulazione del contratto nel termine previsto. Sarà poi obbligatorio costituire collegi consultivi tecnici con il compito di risolvere rapidamente le controversie e le dispute tecniche che potrebbero bloccare gli appalti e, per evitare che la mancanza di risorse blocchi i cantieri, è stato previsto un apposito Fondo che potrà finanziare temporaneamente le stazioni appaltanti.
Per quanto riguarda il settore edilizio, i nuovi provvedimenti includono:
- Semplificazione degli interventi di demolizione e ricostruzione e delle procedure di modifica dei prospetti degli edifici;
- Accelerazione dei termini di svolgimento delle procedure edilizie tramite una conferenza di servizi semplificata per acquisire l’assenso delle altre amministrazioni;
- Rafforzamento degli incentivi per gli interventi di rigenerazione urbana, con riduzione del contributo di costruzione da pagare al Comune;
- Proroga della validità dei titoli edilizi fino a tre anni, sia per il termine di inizio lavori che per quello di fine lavori;
- Tolleranze costruttive, affinché le difformità misurabili e al di sotto del 2% non siano sanzionabili.
Per ridurre i tempi talvolta molto lunghi degli adempimenti burocratici da parte delleamministrazioni pubbliche, il nuovo Decreto prevede che, per la maggior parte di essi, scaduti i termini previsti dalla legge, valga la regola del silenzio-assenso con inefficacia degli atti tardivamente intervenuti. Inoltre, si introduce la conferenza di servizi semplificata, con compressione dei tempi (tutte le amministrazioni coinvolte dovranno rispondere entro 60 giorni) e, con validità per il periodo 2020-2023, l’Agenda della semplificazione amministrativa, definita secondo le linee di indirizzo condivisa fra, Stato, Regioni, Province autonome ed enti locali. Si prevede poi la definizione di una modulistica standard in tutto il Paese per la presentazione di istanze, dichiarazioni e segnalazioni da parte dei cittadini e si introducono semplificazioni per favorire la partecipazione di cittadini e imprese ai procedimenti amministrativi telematici, favorendo la diffusione dell’amministrazione digitale.
Il Decreto Semplificazioni prevede anche un taglio dei costi della burocrazia, prevedendo che, sia per le norme primarie che per i decreti attuativi, nel caso si introducano nuovi costi regolamentari, si debbano eliminare altri oneri di pari valore, oppure rendere i nuovi costi introdotti fiscalmente detraibili.
Sul fronte della responsabilità degli amministratori pubblici, si prevede, fino al 31 luglio 2021, la limitazione della responsabilità per danno erariale al solo dolo per quanto riguarda le azioni, mentre resta invariata per quanto riguarda le omissioni, in modo che i funzionari siano chiamati a rispondere in misura maggiore per eventuali omissioni o inerzie. Inoltre, viene rafforzato il controllo da parte della Corte dei conti per accelerare le spese di investimento pubblico e viene definito in modo più puntuale il reato di abuso d’ufficio, affinché i funzionari pubblici abbiano certezza su quali sono gli specifici comportamenti puniti dalla legge.
In merito alla digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, si prevede:
- L’accesso a tutti i servizi digitali della P.A. tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e Carta d’Identità digitale;
- La presentazione di autocertificazioni, istanze e dichiarazioni e l’accesso a tutti i servizi digitali della P.A. direttamente da cellulare, tramite l’App IO, già sviluppata ma ancora in versione Beta;
- La semplificazione del domicilio digitale per i cittadini;
- Il sostegno per l’accesso delle persone con disabilità agli strumenti informatici;
- La semplificazione e il rafforzamento dell’interoperabilità tra banche dati pubbliche e misure per garantire piena accessibilità e condivisione dei dati tra le P.A.;
- La semplificazione e il rafforzamento della Piattaforma digitale nazionale dati, finalizzata a favorire l’utilizzo del patrimonio informativo pubblico.
- Regole omogenee per tutte le P.A. per gli acquisti informatici, la formazione digitale dei dipendenti pubblici e la progettazione dei servizi digitali ai cittadini;
- Misure atte a favorire l’innovazione e le sperimentazioni mediante l’impiego delle tecnologie emergenti.
Introdotte anche semplificazioni in materia di imprese: aumento dell’importo di erogazione in un’unica soluzione dei contributi alle imprese per il rimborso dei prestiti destinati ad investimenti di beni strumentali e semplificazione del medesimo incentivo per le imprese del Mezzogiorno; semplificazione delle procedure per la cancellazione dal registro delle imprese e per lo scioglimento degli enti cooperativi; possibilità per le società per azioni quotate di prevedere aumenti di capitale in deroga rispetto alla disciplina del Codice Civile; rafforzamento del sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici; semplificazione delle attività del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) e delle erogazioni dei contributi pubblici nel settore dell’agricoltura.
Infine, il decreto si occupa di introdurre importanti novità in tema di sostegno alla tutela dell’ambiente e alla green economy:
- Razionalizzazione delle procedure di valutazione d’impatto ambientale (VIA) associate alle opere pubbliche;
- Semplificazione delle procedure per interventi e opere nei luoghi oggetto di bonifica nei Siti di Interesse Nazionale (SIN);
- La razionalizzazione degli interventi nelle Zone Economiche Ambientali;
- La velocizzazione dei tempi di assegnazione dei fondi contro il dissesto idrogeologico ai commissari;
- Semplificazioni in materia di interventi su progetti o impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile, nonché per realizzare punti e stazioni di ricarica per veicoli elettrici;
- Estensione ai piccoli Comuni (fino a 20.000 abitanti) del meccanismo dello “scambio sul posto altrove” per incentivare l’utilizzo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili;
- Una nuova disciplina sui trasferimenti di energia rinnovabili dall’Italia agli altri Paesi europei, con benefici per le casse dello Stato;
- Piano straordinario di manutenzione del territorio forestale e montano;
- Semplificazioni per il rilascio delle garanzie pubbliche da parte di SACE a favore di progetti del green new deal.
Moltissime quindi le misure introdotte dal Decreto; tuttavia, nonostante sia già trascorsa una settimana dall’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, ancora non si vede all’orizzonte il testo definitivo del provvedimento che, uscito con la formula “salvo intese”, dimostra le difficoltà delle parti di Governo a trovare un punto di incontro.